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14 11 2012 | Commissione controllo prezzi, a Rimini spesa più cara del 2,6% rispetto al 2011

Mercoledì, 14 Novembre 2012

tortora-scuro

Commissione controllo prezzi, a Rimini a ottobre spesa più cara del 2,6% rispetto al 2011


Spesa, a ottobre i prezzi al consumo per i riminesi sono risultati cresciuti rispetto alo stesso periodo del 2011 del 2,6 per cento (con un indice pari a 106,7). Minima flessione invece, dello 0,1 per cento, rispetto allo scorso settembre.


L’analisi della Commissione comunale del controllo dei prezzi prende in esame diverse classi di prodotti. A crescere di peso nelle tasche dei cittadini sono soprattutto i costi per abitazione, acqua, elettricità e combustibili. In ottobre si è registrata una variazione congiunturale, rispetto cioè rispetto all'ultima rilevazione di settembre, del +1,4 per cento, che sale al 7,2 per cento su base annuale. Nel dettaglio si ha la flessione dei combustibili solidi dello 0,7 per cento e del 5 per cento su base annua. Per il resto cresce il prezzo dell’energia elettrica dell’1,3 per cento e del 16,1 per cento su base annua, del gasolio per riscaldamento dell’1,3 per cento (su base annua dell’11,3 per cento), del gas dell’1 per cento (su base annua dell’8,3 per cento). Più costose anche le spese condominiali del 12,7 per cento (su base annua dell’8,9 per cento).


Crescono del 6,2 per cento su base annua anche i prezzi per i trasporti, nonostante la variazione congiunturale dello 0,5 per cento. Prevedibile, sono i carburanti e i lubrificanti per i mezzi privati a fare registrare l’aumento più alto con un 15,1 di variazione tendenziale, cioè rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, contro la flessione dell’1 per cento rispetto all’ultimo mese. Seguono i trasporti su acqua con un meno 4,3 per cento ma anche su base annua più 12,7 per cento. Rispetto all’anno scorso costa di più anche prendere l’aereo (5,7 per cento), andare in bici (3,7 per cento). E, invece, più economico a un anno su base annuale andare in treno, la flessione è del 2,8 per cento.


Rispetto a settembre in ottobre sono cresciuti dell’1,2 per cento i prezzi per servizi sanitari e spese per la salute (1,4 per cento su base annuale). A costare di più sono attrezzature ed apparecchi terapeutici dello 0,2 per cento (su base annua del 3,5 per cento) ma soprattutto o servizi paramedici del 5,6 per cento (su base annua del 6,8 per cento). A costare di meno sono farmaci con flessione dello 0,3 (con il 4,1 tendenziale) e gli altri prodotti medicali dell’1,8 per cento (che però su base annua stanno crescendo dell’1,9 per cento).


Per i prodotti alimentari e le bevande analcoliche la variazione di ottobre è del più 0,1 per cento e la crescita annuale è del 3,5 per cento. Costano meno rispetto a settembre la frutta del 2,1 per cento (su base annua +11,3 per cento), latte, formaggi e uova dello 0,8 per cento (su base annua +2.6 per cento), le acque minerali e le bevande analcoliche dello 0,4 per cento (su base annua +3,4 per cento), il pesce dello 0,2 per cento (su base annua +1,6 per cento). Costano di più Carne dello 0,5 per cento (su base annua +3,2 per cento), caffè, tè e cacao dello 0,9 per cento (su base annua +2,1 per cento) e i vegetali del 2,9 per cento (su base annua +6,1 per cento).


Dello 0,1 per cento crescono anche i prezzi di alcolici e tabacchi (che su base annuale crescono del 3,3), con la flessione generica degli alcolici dello 0,8 per cento (su base annua +3,9 per cento) e delle birre dello 0,4 per cento (su base annua -0,1 per cento), mentre il prezzo dei vini dello 0,5 per cento (su base annua +6,9 per cento).


Rispetto a settembre costano di più anche vestiti, scarpe e borse dello 0,2 per cento (+3,2 per cento annuale) e mobili e casalinghi dello 0,1 (+ 1,7 per cento annuale), ma costano meno le comunicazioni. La variazione congiunturale è del 2,2 per cento, quella tendenziale del 3,2 per cento. La variazione più significativa è quella dei prezzi di telefoni e fax che rispetto a settembre hanno avuto un calo del 6,1 per cento e rispetto allo scorro anno del 13,4. Molto minore la flessione nei servizi dell’1,1 congiunturale e dello 0,1 tendenziale.


In ottobre è sceso il prezzo per il divertimento con una variazione congiunturale del meno 0,3 per cento. Crollo per i supporti di registrazione con il meno 3,4 per cento (su base annua meno 14,9 per cento), flessione anche per i pacchetti vacanza del 2,8 per cento (mentre su base annua c’è una crescita dello 0,5 per cento). Costano meno gli apparecchi di ricezione, registrazione e riproduzione di suoni e immagini dell’1,6 per cento (su base annua la flessione è del 6 per cento), le foto e videocamere meno 2,1 per cento (su base annua meno 11,4 per cento), riparazione di apparecchi meno 1,1 per cento (su base annua c’è invece una crescita del 13,5 per cento). Cresce il prezzo dei libri dello 0,7 per cento (su base annua dell’1,9 per cento) e per giochi e hobby del 2,8 per cento (su base annua dell’1,3 per cento).


Nell’ambito dell’istruzione i prezzi, invece, crescono con una variazione congiunturale dell’1,5 per cento che arriva al 3,9 se si parla di università (su base annua il tasso tendenziale per l’istruzione è al più 2,3 per cento). Così come crescono rca auto del più 0,6 per cento (su base annua 10,8 per cento) e gioielli e orologi dello 0,7 per cento (su base annua +8,4 per cento).


Flessione per lo più generalizzata dei servizi ricettivi e di ristorazione. La variazione congiunturale per ottobre è del meno 2 per cento. Significativo il risultato dei servizi di alloggio con un meno 8,4 per cento (su base annua meno 6,1 per cento). Crescono i prezzi nei listini di ristoranti, bar e simili dello 0,3 per cento (su base annua dello 0,8 per cento).


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